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Ancora troppi morti di lavoro, ancora il disinteresse dei grandi media italiani. E il governo? Non pervenuto.

Giuseppe Cacciapaglia aveva 16 anni, l’età minima stabilita dalla legge italiana per lavorare. Giuseppe studiava all’istituto tecnico e tecnologico Nervi-Galilei di Altamura (Bari), giocava a calcio con discreti risultati e aiutava i genitori nell’azienda agricola di famiglia a Santeramo in Colle (Bari).

Sabato 18 maggio, nel pomeriggio, ha dato il cambio alla madre Angela per affiancare il padre Giuseppe Vito nel controllo degli animali al pascolo, sotto la pioggia. Pochi minuti e Giuseppe è stato colpito da un fulmine, stramazzando a terra. Si è rialzato ed è crollato di nuovo, privo di vita. Arresto cardiaco. Domenica 19 maggio i grandi media italiani non hanno ritenuto di occuparsi della vicenda.

Giuseppe Cacciapaglia

Nessuna notizia nemmeno sulle 3 morti di lavoro che sabato 18 hanno funestato Gela (Caltanissetta). Tre morti in itinere, un imprenditore e due operai.

Al mattino l’ex presidente di Sicindustria, Domenico Lorefice, 61 anni, titolare di un’azienda che si occupa di inquinamento marino, si è schiantato nell’area industriale di Gela con la sua Dacia contro la Fiat Punto di Kevin Giuseppe Provinzano, 22 anni, operaio alla Ergo Meccanica.

Kevin Provinzano

L’imprenditore andava al lavoro, l’operaio tornava a casa. Sono morti entrambi sul colpo.

Domenico Lorefice

Nel pomeriggio di sabato 18 a perdere la vita è stato il 32enne Emanuele Campo, operaio nell’area industriale di Priolo (Siracusa). Tornava a Gela insieme ad altri operai quando l’auto sulla quale viaggiava è uscita di strada nel territorio di Augusta (Siracusa). Nulla da fare per Campo.

Emanuele Campo

In Lombardia, ancora sabato 18, è morto un autotrasportatore veneto di 49 anni, Manuel Candeo, che lascia la moglie e due figlie. L’uomo si è fermato in una piazzola sulla A4, in provincia di Brescia, per controllare gli infissi che trasportava. Durante la verifica parte del carico gli è crollata addosso, schiacciandolo.

Manuel Candeo

Candeo ha provato a chiedere aiuto e a liberarsi, senza risultato. È stata sua moglie a lanciare l’allarme, preoccupata perché il marito aveva saltato un appuntamento in videochiamata con le figlie. L’azienda di trasporto si è attivata con il GPS e ha individuato il camion, allertando i soccorsi.

Candeo era gravissimo ed è stato trasportato in ospedale a Bergamo, dove è stato sottoposto a intervento d’urgenza, ma è morto poco dopo per le gravi lesioni riportate.

Domenica 19 maggio al mattino un lavoratore serbo di 63 anni, Miodrag Ilic, è morto a Tavazzano con Villavesco (Lodi), per le ferite riportate nel ribaltamento di un trattore tagliaerba che stava scaricando da un camion.

A provocare l’incidente il cedimento di una delle due rampe metalliche usate per far scendere il trattorino dal pianale del mezzo pesante.

#giuseppecacciapaglia#domenicolorefice#kevinprovinzano#emanuelecampo#manuelcandeo#miodragilic#mortidilavoro

Maggio 2024: 54 morti (sul lavoro 46; in itinere 8; media giorno 2,8)

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro)

Anno 2024: 419 morti (sul lavoro 330; in itinere 89; media giorno 3)

59 Lombardia (39 sul lavoro – 20 in itinere)

47 Campania (36-11)

39 Emilia Romagna (31-8)

34 Veneto (25-9), Sicilia (23-11)

31 Toscana (28-3)

25 Puglia (21-4)

23 Lazio (16-7)

22 Piemonte (18-4)

17 Abruzzo (14-3)

13 Calabria (10-3)

12 Sardegna (11-1)

11 Marche (9-2)

10 Liguria (8-2)

9 Estero (8-1)

8 Trentino (6-2), Alto Adige (8-0)

5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0), Basilicata (4-0)

1 Molise (1-0).

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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