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Attualità

Se le opinioni hanno il sopravvento sui fatti.

Un tempo ci si sforzava di tenere le opinioni separate dai fatti. Poi finalmente la separazione è diventato divorzio: le opinioni sono tutto, i fatti contano più niente. Bisognava scriverli con cura e leggerli attentamente. Roba vecchia. Oggi, l’informazione, per vendere, deve essere veloce, attraente, leggera. Fare informazione era stimolare il desiderio di farsi un’opinione sulla realtà. Ma vuoi mettere vendere direttamente un’opinione bell’è pronta, come un piatto unico surgelato, che bisogna solo riscaldare un po’ al microonde? «È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente! Niente!» diceva beffardo Humphrey Bogart alla fine del film di Richard Brooks “Deadline” – U.S.A. (in italiano: L’ultima minaccia, 1952). Oggi diremmo: è “il marketing bellezza”, in cui l’informazione, in tutte le sue moderne articolazioni, soprattutto quando si occupa di politica, ha rubato il ruolo all’advertising. Ma almeno la pubblicità era onesta non faceva finta di essere informazione, anzi cercava di competere sul piano dell’autorevolezza degli argomenti. E questo è un fatto, più che un’opinione. (https://youtu.be/VRq6BH7hFjE). Morale? Sempre più spesso ai fatti si contrappongono le opinioni: è l’apoteosi della propaganda, la negazione assoluta di ogni verità.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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